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MAAF - Teatro del Lavoro
Centro Residenze Artistiche
alla ricerca della propria marionetta
tutoraggio e accompagnamento per compagnie di Teatro di Figura contemporaneo
Centro Residenze Artistiche
alla ricerca della propria marionetta
tutoraggio e accompagnamento per compagnie di Teatro di Figura contemporaneo
- apprendimento accademico o imparare “essendo”
Apprendimento accademico o imparare “essendo”
Nell’attività svolta nel Teatro Alegre con funzione di costruttore, manipolatore, ideatore e regista, in sintesi come burattinaio, ho osservato quanto questo “mestiere” desti sempre un grande interesse ai giovani, soprattutto in quelli desiderosi di far parte attiva, in qualche modo, del mondo teatrale.
Onestamente credo che, a parte gli indiscussi meriti di capacità evocativa e comunicativa delle figure, molte di queste persone siano attratte da questo linguaggio molto semplicemente perché, sebbene ne ricrei tutte le condizioni e le opzioni artistico-poetiche, al contrario del teatro d’attore non richieda, generalmente, l’esposizione sulla scena di se stessi in prima persona ma si usi il filtro della marionetta; inoltre perché non c’è bisogno di strutturare relazionali con (molti) altri soggetti e da, in definitiva, la sensazione di una marcata autonomia artistica, quindi del pieno controllo in ogni fase del processo creativo. Ciò è vero, ma quando poi ci si accinge a coniugare la concretizza con i pensieri e peggio ancora la fantasia, le difficoltà che si incontrano portano alcuni progetti a dei fallimenti “minori” o blocchi drammaturgici.
Banalmente, essere burattinaio, come altra forma artistica, è usare un linguaggio. Come ogni linguaggio ha bisogno di studio, apprendimento e pratica. Se usassimo come paragone la scrittura dovremmo dire che concetti e pensieri ,anche originali, nella mente sono presenti in tutti ma per esporli in modo comprensibile bisogna conoscere bene la lingua italiana e per scriverli occorre un ulteriore approfondimento che si ottiene leggendo altri, buoni, scrittori.
Quando si cerca di mettere in scena un’opera di teatro di figura, o di teatro in genere, forse si hanno le idee ( i concetti) ma non se ne conosce la traduzione appropriata nel linguaggio scelto: la tecnica, lo studio, la messa in pratica e così nelle prime fasi si possono avere molte frustrazioni e delusioni.
A volte il percorso solitario funziona ma altre volte no.
Lo scopo de Alla Ricerca dell’Opera Propria è proprio questo: creare una luogo fisico e "filosofico" che dia risposte a queste necessita ed anche quello di formalizzare questa, per noi, esigenza del teatro di figura, dove trovare un percorso di consolidamento del proprio lavoro senza stravolgimenti, che permetta di mettere in contatto le persone di esperienza con coloro che, con curiosità e apertura, vogliono un "servizio" di condivisione e confronto sul loro lavoro.
Nell’attività svolta nel Teatro Alegre con funzione di costruttore, manipolatore, ideatore e regista, in sintesi come burattinaio, ho osservato quanto questo “mestiere” desti sempre un grande interesse ai giovani, soprattutto in quelli desiderosi di far parte attiva, in qualche modo, del mondo teatrale.
Onestamente credo che, a parte gli indiscussi meriti di capacità evocativa e comunicativa delle figure, molte di queste persone siano attratte da questo linguaggio molto semplicemente perché, sebbene ne ricrei tutte le condizioni e le opzioni artistico-poetiche, al contrario del teatro d’attore non richieda, generalmente, l’esposizione sulla scena di se stessi in prima persona ma si usi il filtro della marionetta; inoltre perché non c’è bisogno di strutturare relazionali con (molti) altri soggetti e da, in definitiva, la sensazione di una marcata autonomia artistica, quindi del pieno controllo in ogni fase del processo creativo. Ciò è vero, ma quando poi ci si accinge a coniugare la concretizza con i pensieri e peggio ancora la fantasia, le difficoltà che si incontrano portano alcuni progetti a dei fallimenti “minori” o blocchi drammaturgici.
Banalmente, essere burattinaio, come altra forma artistica, è usare un linguaggio. Come ogni linguaggio ha bisogno di studio, apprendimento e pratica. Se usassimo come paragone la scrittura dovremmo dire che concetti e pensieri ,anche originali, nella mente sono presenti in tutti ma per esporli in modo comprensibile bisogna conoscere bene la lingua italiana e per scriverli occorre un ulteriore approfondimento che si ottiene leggendo altri, buoni, scrittori.
Quando si cerca di mettere in scena un’opera di teatro di figura, o di teatro in genere, forse si hanno le idee ( i concetti) ma non se ne conosce la traduzione appropriata nel linguaggio scelto: la tecnica, lo studio, la messa in pratica e così nelle prime fasi si possono avere molte frustrazioni e delusioni.
A volte il percorso solitario funziona ma altre volte no.
Lo scopo de Alla Ricerca dell’Opera Propria è proprio questo: creare una luogo fisico e "filosofico" che dia risposte a queste necessita ed anche quello di formalizzare questa, per noi, esigenza del teatro di figura, dove trovare un percorso di consolidamento del proprio lavoro senza stravolgimenti, che permetta di mettere in contatto le persone di esperienza con coloro che, con curiosità e apertura, vogliono un "servizio" di condivisione e confronto sul loro lavoro.
- cosa è
Quante volte vi siete detti che il vostro nuovo spettacolo avrebbe bisogno di una "registrata", ovvero di una visione qualificata dall'esterno?
Quante volte avete constatato di avere bisogno di una sede con spazio teatrale attrezzato completo di laboratorio, rispondente alle esigenze del teatro di figura?
E che vi servirebbe una regia soft che si innesti sul vostro lavoro senza stravolgerlo, lavorando nel rispetto delle vostre idee con alcuni consigli sulle peculiarità tecnica e drammaturgica delle marionette, dei burattini, delle ombre, ecc...?
Lo scopo dell'Opera Propria è proprio questo: creare una luogo fisico e "filosofico" che dia risposte a queste domande.
Il fine è quello di dare un carattere alla definizione "opera di tutoraggio" per il teatro di figura, un percorso di miglioramento del proprio lavoro senza stravolgimenti, che permetta di mettere in contatto le persone di esperienza con coloro che, curiosi, vogliono un "servizio" di condivisione e confronto sul loro lavoro
Opera Propria è nata nel 2011 e vuole rispondere a queste esigenze.
Quante volte avete constatato di avere bisogno di una sede con spazio teatrale attrezzato completo di laboratorio, rispondente alle esigenze del teatro di figura?
E che vi servirebbe una regia soft che si innesti sul vostro lavoro senza stravolgerlo, lavorando nel rispetto delle vostre idee con alcuni consigli sulle peculiarità tecnica e drammaturgica delle marionette, dei burattini, delle ombre, ecc...?
Lo scopo dell'Opera Propria è proprio questo: creare una luogo fisico e "filosofico" che dia risposte a queste domande.
Il fine è quello di dare un carattere alla definizione "opera di tutoraggio" per il teatro di figura, un percorso di miglioramento del proprio lavoro senza stravolgimenti, che permetta di mettere in contatto le persone di esperienza con coloro che, curiosi, vogliono un "servizio" di condivisione e confronto sul loro lavoro
Opera Propria è nata nel 2011 e vuole rispondere a queste esigenze.
- come è
Fasi operative:
Il luogo di residenza è il Centro Teatro del Lavoro, una sede che consiste di tre diversi spazi:
l'iniziativa
Il luogo di residenza è il Centro Teatro del Lavoro, una sede che consiste di tre diversi spazi:
l'iniziativa
- Le modalità per per usufruire del servizio di Opera Propria hanno diverse fasi di applicazione.
- Il lavoro concreto di supporto alla compagnia sarà portato avanti dal docente Walter Broggini con Damiano Privitera in veste di super visore.
- Perché un confronto tra i due esaminatori da più garanzia di salvaguardia dello stile della compagnia esaminata e sicuramente può approfondirne tutti i risvolti tecnico-drammaturgici.
- i docenti parlano con la compagnia,
- si prepara un percorso di interventi tecnici e drammaturgici e si presenta alla compagnia il progetto di approfondimento,
- la compagnia, in residenza se fuori sede, mette a punto i particolari tecnici,
- si lavora, nel numero di giorni prestabiliti nel progetto, alla fase delle prove in palcoscenico,
- gli spettacoli tutorati vengono presentati in una serata aperta al pubblico,
- sala teatrale per 99 posti con un palcoscenico di 7 mt per 4, 5 mt, attrezzato con luci e impianto voce;
- spazio laboratorio di 120 mq con tavoli e banchi di lavoro e spazio teatrale 6 mt per 5 mt per assemblaggio e prime prove;
- foresteria adiacente con 6 posti letto in tre camere separate, cucina attrezzata, wifi internet;
- centro di documentazione e uffici.
- scheda di partecipazione
1. Scheda compagnia/artista
nome compagnia/artista:
indirizzo sede legale:
mail:
cellulare:
fax:
2. Scheda spettacolo da presentare
- titolo spettacolo:
- sinapsi:
- staff artistico (numero di persone, nome, cognome, data di nascita e ruolo svolto all’interno dello spettacolo)
- breve curriculum vitae di ciascun artista partecipante al progetto
- descrizione del progetto
- note di regia (poetica della compagnia e modalità di creazione)
- scheda tecnica
nb -si possono sviluppare le informazioni in qualsiasi formato
3. Durata e costo del laboratorio:
- Il laboratorio ha una dura di 8 giorni per 8 ore diarie.
- Il costo, che non comprende vitto e alloggio, è di 400€, c’è uno sconto del 50% per le compagnie che partecipano alla Vetrina TFP inserita nel Festival Internazionale del Teatrod fi Figura Immagini dell’Interno 2013.
- Per vitto e alloggiamento abbiamo soluzioni di residenza interna economiche:
opzione iscrizione on line: modulo