MarionettArt Accademia della Figura
TEATRO DEL LAVORO - THÉÂTRE DU TRAVAIL - THEATRE OF THE WORK - TEATRO DEL TRABAJO

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a cura di
Stephen Mottram

dal 30 settembre al 7 ottobre 2013
I Segreti della Marionetta Fondamentale

Il laboratorio
Questo laboratorio segue temporalmente “I segreti della marionetta fondamentale”. Se nella sua messa in pratica deve necessariamente seguirlo, da un punto di vista concettuale e di contenuti teorici forse ne è il predecessore, l’antefatto. Costruire non è un atto di artigianato, né una mera questione di applicazione tecnica; la marionetta è conseguenza di un’analisi e una “logica” del movimento a cui la sua costruzione sottende. Ma in questa nostra professione, per certi versi contraddittoriamente anche illogica visto che si cerca l’umanità nella materia morta, si deve procedere con lo spirito della sperimentazione e questa si può fare con un oggetto chiamato “marionetta” nelle nostre mani. Per questo è importante la figura di un maestro, una persona che può farti fare salti temporali ed evitare una ripresa dall’inizio di ogni discorso marionettistico.

Gli obiettivi
Un laboratorio di otto giorni sul perché le cose si muovono in un determinato modo e di
come questa conoscenza aiuti i marionettisti ad esprimersi con una marionetta, ad ottenere dal pubblico la risposta emozionale voluta.Una ricerca sugli elementi che stanno dietro al nostro vocabolario motorio; essi sono facili da identificare e rispondono alla forza di gravità, al bisogno di spostarsi da un posto ad un altro, agli schemi di tensione ed ai cambiamenti di ritmo legati alle emozioni, come per esempio la paura o la felicità, e su come noi tutti continuamente leggiamo le informazioni sul movimento nel mondo che ci sta intorno, su come giudichiamo la velocità di una macchina, capiamo se qualcuno è triste o felice, riconoscendo i nostri amici anche a distanza semplicemente dal
loro modo di camminare.
La nostra abilità di leggere queste informazioni dal movimento viene direttamente dal nostro passato animale. La selezione naturale ha favorito le specie con le migliori strategie di sopravvivenza, e sapendo quanta importanza ha il movimento nel nostro mondo, si capisce come sia stato l’elemento fondamentale per la sopravvivenza della maggior parte delle specie. Come risultato, noi umani decodifichiamo le informazioni sul movimento con una sconvolgente sofisticazione. Nel teatro di figura, dove il movimento degli oggetti è ovviamente una gran parte di quello che offriamo al pubblico, alcune
volte viene data poca attenzione al movimento cosciente, e nel migliore dei casi questa è lasciata all’intuitiva abilità del burattinaio stesso.
Spesso questa mancanza di attenzione nei confronti del movimento come principale fonte di comunicazione riduce moltissimo il potenziale degli spettacoli.
Quindi durante il laboratorio proveremo a sviluppare un approccio cosciente alla credibilità del movimento con le marionette e ad identificare le chiavi di comunicazione attraverso il movimento.

I contenuti
Si lavorerà sulla marionetta studiata e costruita con il metodo di Stephen Mottram; nello stage si analizzeranno le grandi possibilità di movimento attraverso l’uso del comando. Coloro che hanno costruito nei precedenti stage la figura proveranno con essa, altri che non ne hanno fatto parte potranno usare le marionette del docente. Il numero è limitato.
truciolo

Stephen Mottram - Gran Bretagna

Stephen Mottram è riconosciuto come uno dei più importanti progettatori, costruttori e manipolatori della marionetta a filo.
La sua filosofia di fondo è fondata sul rispetto dell’essenzialità di una marionetta a filo, essenzialità dovuta ad un movimento “concordato” tra due energie opposte: la forza di gravità e la mano dell’uomo.
Ha tenuto stage e insegnato la costruzione della marionetta a filo in varie parti del mondo; in ultimo ha tenuto uno stage all’Istituto Internazionale della Marionetta di Charleville Meziérès
sede della più importante scuola di marionettistica mondiale. Li, nell’ambito del Festival Mondiale del Teatro delle Marionette, ha tenuto spettacolo nel Teatro Municipale.
Il suo primo lavoro fu con una compagnia di marionette tradizionali che rappresentava opere in cui le marionette imitavano attori reali. Successivamente vinse una borsa di studio per frequentare la Hungarian State Puppets Theatre School a Budapest e questo gli aprì gli occhi sulle grandi potenzialità di questa forma d’arte e del teatro in generale.
Divenne così consapevole che la preoccupazione dei marionettisti tradizionali di ricreare in miniatura il teatro con attori non è una base sufficiente per realizzare un serio lavoro per un pubblico
contemporaneo. Nel teatro di figura succede i personaggi, le scene e gli eventi possono riferirsi a cose che il pubblico conosce e comprende ma possono anche divenire cose straordinarie e inaspettate.